Le persone senza dimora possono presentare l’autodichiarazione per richiedere il Reddito di Cittadinanza. La Nota 1319 del 19-02-2020 del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali fa chiarezza in materia di residenza e reddito di cittadinanza spiegando che le persone senza dimora – anche se cancellate in anagrafe per irreperibilità – possono fare richiesta del reddito di cittadinanza
La fio.PSD accoglie con soddisfazione la Nota del Ministero LPS che evidenzia come il requisito della continuità della residenza per almeno due anni sia soddisfatto in via sostanziale per le persone senza dimora che risultano cancellate dai registri anagrafici per irreperibilità (ad esclusione della cancellazione per effetto del mancato rinnovo del permesso di soggiorno o carta di soggiorno o in caso di trasferimento all’estero). È ragionevole presumere che in molti casi queste persone siano risultate irreperibili all’indirizzo indicato in anagrafe per aver perso l’alloggio o in ragione del loro disagio sociale.
La Nota ha il merito dunque di riconoscere i fattori di vulnerabilità ed estrema deprivazione che rendono difficile per una persona che vive in strada rispettare dei requisiti stringenti come il possesso della residenza in via continuativa e lo fa basandosi sulle segnalazioni dei territori che, da ricostruzioni di percorsi anagrafici, dimostrino come ci siano casi di persone senza dimora che risultino essere iscritte in anagrafe da oltre 10 anni ma che al momento della domanda si trovavano irreperibili, oppure di cittadini residenti di lungo periodo ma con discontinuità negli ultimi due anni.
La persona senza dimora, egualmente a tutti i cittadini, in fase di presentazione del Reddito di Cittadinanza, potrà fare autodichiarazione di essere residente rispettando i requisiti richiesti e indicando il Comune di residenza. I servizi anagrafici del Comune provvederanno a fare i controlli in collaborazione con i servizi competenti in materia di povertà e su questo la Nota fa ancora chiarezza valorizzando anni di lavoro sociale sui territori. La rete dei servizi potrà supportare Il Comune a dimostrare la permanenza in un luogo, a riconoscere i rapporti sociali che la persona ha instaurato, e a produrre quegli “elementi oggettivi di riscontro utili a creare le condizioni per un pieno godimento dei diritti di cittadinanza. La Nota è indirizzata agli uffici competenti in materia di RdC e all’ANCI favorendo così una informazione trasparente e omogenea sul territorio nazionale.
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